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Visualizzazione dei post da 2007

Fuga dai fondi. Ma esplodono gli Etf

Fuga dai fondi. Ma esplodono gli Etf 06/12/2007 di Cristina Conti Fonte: LaMiaFinanza.it Anche in novembre, secondo i dati Assogestioni, i risparmiatori italiani hanno disinvestito 7,9 miliardi di euro dai prodotti tradizionali. Per quelli quotati in Borsa, invece, è boom. C’è un nesso fra i due dati? Il rapporto mensile di Assogestioni (l'associazione delle società di gestione dei fondi) recita da mesi lo stesso copione: gli italiani abbandonano i fondi comuni di investimento. Un po’ alla volta, mese dopo mese, i riscatti superano le nuove sottoscrizioni, e il patrimonio gestito dalle Sgr inizia a ridursi in maniera preoccupante. Le cause sono state ampiamente analizzate, anche su questo sito . E si comincia, finalmente, a pensare ai rimedi. Ma

L’Etf vola, l’Italia sta fuori (La Stampa.it)

di GLAUCO MAGGI NEW YORK - In cinque anni, dal settembre 2002 quando furono quotati i primi esemplari indicizzati al Dj Stoxx 50 e al Dj Eurostoxx 50, ad oggi, il fenomeno degli Etf (Exchange Traded Funds, fondi a gestione passiva trattati come azioni in Borsa) è nella crescita esponenziale dei prodotti, del numero di scambi e del patrimonio. Un boom nella totale assenza di operatori italiani tra gli emittenti. Quanti sono Erano 8 nel 2002 e 201 a fine novembre 2007: erano 13 nel 2003, 20 nel 2004, 30 nel 2005, 87 nel 2006. Nel tempo, dai primi Etf «classici» europei, il sistema degli azionari si è allargato a tutte le altre categorie, al punto che oggi si contano 35 Etf in azioni di tutti i principali mercati sviluppati (da piazza Affari agli Usa, alla Gran Bretagna, alla Svizzera e alla Germania), 29 in azioni dei mercati emergenti (Cina, Giappone, India i più gettonati), 29 in azioni su indici settoriali, 13 in azioni raggruppate per stili di gestione (growt

Gli ETF "fondamentali"

Normalmente gli ETF azionari hanno una ripartizione delle azioni in portafoglio in base alla capitalizzazione di borsa delle società. Il 4 settembre sono invece sbarcati su Borsa Italiana nuovi fondi legati agli indici Ftse Rafi, in cui i titoli sono selezionati non in base alla semplice capitalizzazione di mercato, ma in base a quattro criteri fondamentali: book value, vendite, cash flow e dividendi. Il peso nell'indice di ciascuna società è determinato sulla base di un coefficiente che rappresenta questi quattro fattori, corretto per la capitalizzazione di Borsa. I mercati di riferimento di questi ETF è Europa, zona euro, Giappone e Stati uniti. Si sostiene che i fondi che si basano sulla filosofia FTSE RAFI, a parità di altre condizioni, tenderebbero a sovrappesare, rispetto ai preesistenti etf value, i titoli che hanno evidenziato redditività elevate ma piuttosto costanti nel tempo: da questo punto di vista i nuovi prodotti potrebbero offrire migliori performance nel lu

Servono fondi indicizzati: parola di Meir Statman

In questo articolo tratto dal Corriere si sostiene che occorre investire in strumenti indicizzati e trasparenti. E gli ETF rispondo perfettamente a questi requisiti. Il consiglio di Statman è anche quello di adottare una stategia "value" ovvero preferire titoli con bassi prezzi ma spesso con solidi rendimenti. E anche in questo caso esistono vari ETF che possono implementare questa strategia. Buona lettura. Articolo tratto da Corriere Economia http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=MAX15 Attenzione a investire nei titoli di moda e nei fondi comuni che pubblicizzano ottime performance a breve. È facile farsi attirare, per come è fatta la nostra psicologia da investitori, ma i risultati rischiano di essere terribili. A mettere in guardia è l'esperto di finanza comportamentale Meir Statman , che su questi temi ha recentemente parlato a un seminario organizzato a Milano da Assogestioni e Bsi Gamma Foundation. Tornato in America, Statman ap

DB x-trackers: nuovo etf strutturato "ribassista"

Deutsche Bank sbarca sul mercato italiano di ETF e propone il primo ETF strutturato "short" che replica l'indice "Dow Jones EURO STOXX 50 SHORT" offrendo un rendimento inverso alla performance giornaliera dell' indice Dow Jones EURO STOXX 50 TR. Un indice viene definito "short" quando replica esattamente la performance di un tradizionale indice azionario ma in maniera inversa: questo significa che un decremento dell'indice di riferimento genera un incremento di pari valore dell'indice short e viceversa. In sostanza con questo ETF è possibile prendere posizione sul mercato scommettendo sul ribasso del mercato di riferimento, che per l'indice in questione è rappresentato dai 50 titoli più importanti della zona euro, escludendo quindi i titoli britannici e svizzeri: a fronte di un ribasso del mercato del 5%, il fondo registrerà un apprezzamento del 5%, e viceversa. Chiaramente questo tipo di ETF bene si presta per operazioni di costruzione

Lyxor: nuovi ETF obbligazionari

Lyxor amplia la sua offerta di ETF proponendo due nuovi ETF obbligazionari consentendo al risparmiatore di investire sui titoli di debito degli stati dell'area euro con livelli di duration ulteriormente segmentati: "Lyxor ETF Euromts 5-7y" e "Lyxor ETF Euromts 7-10y". Il costo annuale, come al solito basso, è dello 0,165%. I nuovi ETF si affiancano agli obbligazionari Lyxor già esistenti che investono su scadenze 1-3 anni, 3-5 anni, 10-15 anni, quelli legati all'inflazione e quelli globali (1-30 anni). Sono presenti anche i seguenti ETF obbligazionari in euro: EasyETF iBoxx® Liquid Sovereigns Extra Short EasyETF iBoxx® Liquid Sovereigns Global EasyETF iBoxx® Liquid Sovereigns Long Ishares Government Bond 1-3 Ishares Euro Government Bond 15-30 Ishares Euro Government Bond 3-5 Ishares Euro Government Bond 7-10 Ishares Euro Inflation Linked Bond

Ulteriore novità: il primo ETF strutturato: Lyxor ETF DJ Euro Stoxx 50 BuyWrite

Fino ad oggi i cloni erano degli strumenti semplici collegati ad un indice di riferimento o su una materia prima. Dal 7 maggio verrà invece quotato il primo ETF "strutturato" targato Lyxor, il Lyxor ETF DJ Euro Stoxx 50 BuyWrite che ha l'obiettivo di replicare l'indice di strategia Dow Jones Euro Stoxx 50 BuyWrite. La strategia prevede di avere una posizione lunga sull'indice DJ Euro Stoxx 50 e una posizione “corta” su un’opzione "call out of the money" del 5% sullo stesso indice che viene rinnovata (“roll over”) mensilmente. In sostanza questa strategia consente di generare un rendimento più elevato rispetto all'Euro Stoxx 50 nelle fasi di stabilità o di leggero ribasso, ma inferiore in caso di forti rialzi. Non rappresenta comunque un investimento che protegge da forti ribassi di borsa.

Strategie di asset allocation con gli etf

Un interessantissimo articolo tratto dal sito Fineco.it. Gli etf possono essere considerati come degli strumenti di investimento“democratici”, in quanto permettono a chiunque, a prescindere dalle proprie conoscenze e disponibilità finanziarie, di attuare strategie anche complesse che fino a poco tempo fa erano riservate a pochi. Questo avvantaggia in modo significativo gli investitori privati che hanno la possibilità di avere un portafoglio ben diversificato semplicemente negoziando pochi etf, se opportunamente selezionati. Ma bisogna considerare anche l’altro lato della medaglia. Dato che operare con gli etf è da un punto di vista puramente operativo sostanzialmente simile all’investimento nelle azioni, si potrebbe arrivare a “confondere” il ruolo dei fondi passivi all’interno del proprio portafoglio. Da un lato si potrebbe attribuire ad un etf sul mercato europeo lo stesso peso dato singola azione o dall’altro si potrebbe avere un portafoglio in cui l’esposizione verso un paese emerg

Borsa Italiana: nascono gli ETC, i cloni sulle materie prime

A partire dal 20 aprile saranno negoziati in Borsa Italiana i primi 32 ETC, gli strumenti finanziari che replicano l’andamento di singole materie prime o di indici di materie prime. I nuovi strumenti saranno quotati sul nuovo mercato chiamato ETFplus che dal 2 aprile 2007 costituisce il mercato interamente dedicato alla negoziazione in tempo reale di ETF, ETF strutturati ed ETC. Ma cosa sono gli ETC e cosa differiscono dagli ETF? Gli ETC sono titoli senza scadenza emessi da una società veicolo a fronte dell'investimento diretto dell'emittente o nelle materie prime o in contratti derivati sulle materie prime. Il prezzo degli ETC è quindi legato direttamente o indirettamente all'andamento del sottostante, esattamente come il prezzo degli ETF è legato al valore dell’indice a cui fanno riferimento. Quindi mentre il sottostante degli ETF sono azioni quotate, gli ETC hanno come base materie prime. Alcune materie prime: oro, il petrolio, il gas o zucchero.

Superati i 100 ETF su Borsa Italiana

Con ulteriori 11 ETF targati iShares in negoziazione dal 20 marzo diventano 108 gli ETF quotati sul mercato di Borsa Italiana. I primi ETF sono stati quotati nel settembre 2002 e i contratti sono passati da 1,5 miliardi di euro del 2003 a 17,4 miliardi di euro del 2006. Borsa Italiana riporta che quasi il 60% dei contratti scambiati ha un controvalore inferiore ai 5.000 euro, indicando inequivocamente che gli ETF sono molto utilizzati dai piccoli risparmiatori che vedono in questo strumento trasparenza e semplicità, oltre che bassi costi. Il recente ingresso di Deutsche Bank porta a sei gli emittenti di ETF in Borsa Italiana. Gli altri sono AXA/BNP, Barclays, Crédit Agricole, Nasdaq plc e Société Générale.

Portafoglio ETF "Yale": un bilancio

Ad un anno dal suo lancio e con l'orso che impazza nelle borse pubblichiamo l'aggiornamento del portafoglio Yale composto da soli ETF "italiani". Rispetto a qualche giorno fa, 13 febbraio 2007, il portafoglio ha subito una perdita del 5%, inferiore comunque alla correzione intrapresa dai mercati azionari in questi ultimi giorni. Purtroppo però il sito italiano di Yahoo! Finanza restituisce ormai da giorni risultati degli ETF aggiornati al 27 febbraio. Siamo però riusciti ad avere il nostro portafoglio ETF aggiornato accedendo alla versione americana del sito stesso. Questo dunque il portafoglio ETF "Yale".

Giornata drammatica per le borse e per le banche

Oggi sono tutti davanti al pc cercando di capire dove va il mercato, cosa vendere ed eventualmente cosa comprare. Chi come me non ha piattaforme professionali riscontra notevoli problema anche al solo accedere al portafoglio. Neanche accedere alla pagine degli ETF funziona...

Che batosta

Che batosta! In una giornata le borse europee hanno perso quasi quanto erano riusciti a guadagnare in due mesi. Le vendite si sono abbattuti su tutti i titoli e quindi gli ETF, che replicano esattamente l'andamento dei mercati, hanno subito un tracollo esattamente in linea coi mercati. Uno dei pregi degli ETF, come sappiamo, a volte diventa un difetto. Rimane al solito da dimostrare quanti degli operatori di mercato oggi siano riusciti effettivamente a non avere un -3% sui loro portafogli. Domani, sperando che gli aggiornamenti di Yahoo! Finanza riprendano, verrà ripubblicato l'" ETF Yale Portfolio " virtuale aperto ormai quasi un anno fa.

Nuovi ETF su SPMIB

Deutsche Bank quota i primi ETF in Borsa Italiana, tra cui il secondo fondo-clone che si basa sul S&P/MIB. Gli altri ETF si basano sui seguenti indici: SMI, DJ Euro Stoxx50, MSCI USA TRN, MSCI Japan TRN, MSCI Europe TRN e MSCI World TRN. I nuovi ETF hanno un costo commissionale dello 0,30% escluso lo DJ Euro Stoxx50 che costa lo 0,15%.

Portafoglio "Yale" in ETF

Mesi fa lessi un interessante intervista a David Swensen, responsabile degli investimenti Yale University che gestisce con assoluto profitto e con la invidiabile media del +16% all'anno per 20 anni ininterrotti. Decisi di crearmi un portafoglio virtuale accogliendo i suoi suggerimenti che possono essere così riassunti: evitare i fondi comuni di investimento, ricchi di conflitti di interesse usare solo ETF o fondi indicizzati stare alla larga anche da Hedge Fund, ripieni di costi Consiglia anche un portafoglio buono per tutte le stagioni così composto: 25-30% in azioni del proprio paese 25-30% in azioni di borse estere evolute 5-10% sui paesi emergenti 5-10% in titoli di stato di alta qualità e a reddito fisso 5-10% in titoli di stato indicizzati all'inflazione 10-20% in veicoli immobiliari quali i Reit's americani Con un portafoglio così composto il fondo di Yale ha sempre ottenuto performance positive, anche nel 2001 (+9,2%) e nel 2002 (+0,7%). Questo il portafoglio virtua

TFR, che fare (2) ?

Oggi i l profsteblog parla di orde di bancari e assicuratori che cercando di convincere i dipendenti a passare ai fondi pensione. Beh, qui c'è già uno sbaglio di fondo, perché bancari e assicuratori spingono in prima istanza per i PIP, dove di polli però ce ne sono già tanti. Al limite spingono verso i fondi pensione aperti, giacché quelli chiusi sono Scriveamo gestiti dai sindacati. Beh, come tutti i prodotti questi FPA possono essere buoni o scadenti. Ma ciò di cui si parla soprattutto sono i fondo pensione chiusi o negoziali, che hanno costi bassi (<0,4% la media) e investimento tipicamente prudenti. Profste scrive che solo i dipendenti di aziende con oltre i 50 dipendenti dovranno fare la scelta, ma in realtà non è così perché tutti dovranno decidere. L'unica differenza è che le aziende con più di 50 dipendenti dovranno "girare" il TFR all'inps, che avrà l'onere di gestirlo. Ma modalità di uso rimangono le stesse. Si parla che il TFR ha un rendimento g

Vinci 25 Euro di musica su iTunes aprendo un conto Fineco

Aprite un conto Fineco con il codice M2856552 e voi vincerete 25 euro da spendere sul portale di iTunes (e io un iPod Shuffle). Fino al 10 Febbraio. Se lo fate... fate un fischio.

TFR che fare?

Se qualcuno volesse avere le idee più chiare sul TFR, ma non si accontenta di quei pochi grafici che forniscono i siti tradizionali consiglio vivamente l'articolo dell'ADUC " Giu' le mani dal TFR": strumentalizzazione politica o argomentazioni tecniche? "