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Gli ETF "fondamentali"

Normalmente gli ETF azionari hanno una ripartizione delle azioni in portafoglio in base alla capitalizzazione di borsa delle società. Il 4 settembre sono invece sbarcati su Borsa Italiana nuovi fondi legati agli indici Ftse Rafi, in cui i titoli sono selezionati non in base alla semplice capitalizzazione di mercato, ma in base a quattro criteri fondamentali: book value, vendite, cash flow e dividendi. Il peso nell'indice di ciascuna società è determinato sulla base di un coefficiente che rappresenta questi quattro fattori, corretto per la capitalizzazione di Borsa. I mercati di riferimento di questi ETF è Europa, zona euro, Giappone e Stati uniti.
Si sostiene che i fondi che si basano sulla filosofia FTSE RAFI, a parità di altre condizioni, tenderebbero a sovrappesare, rispetto ai preesistenti etf value, i titoli che hanno evidenziato redditività elevate ma piuttosto costanti nel tempo: da questo punto di vista i nuovi prodotti potrebbero offrire migliori performance nel lungo periodo, mentre gli altri etf value sarebbero più adatti ad un approccio tattico, tipicamente utilizzato nelle fasi di debolezza del ciclo economico.
Analizzando però lo storico emerge che però i titoli con buoni fondamentali non sono neutrali agli storni dei mercati finanziari e non necessariamente sovraperfomano l'indice standard di mercato. Insomma, questi ETF possono trovare spazio nella diversificazione di un portafoglio, come al solito importante per ottenere un buon rendimento nelle varie situazioni di mercato.

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