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ETF? Sempre più complessi e opachi

Il successo degli ETF è stato innanzitutto dovuto alla loro semplicità e al loro basso costo. Ma ormai il mercato italiano di ETF, prima composto da semplici fondi passivi di noti indici di borsa, si è riempito di ETF sempre più complessi e con meccanismi di regolazione via via più opachi. Il commissario della Consob Vittorio Conti arriva perfino a consigliare di vietare alcuni ETF giacché "la mutazione genetica che è avvenuta in questi anni ha fatto degli Etf prodotti complessi e con influenze potenziali sulla stabilità dei mercati" Continua a leggere

Etf sempre più opachi: giro di vite in arrivo?

Un giro di vite sugli Etf, fino ad arrivare a vietare (o limitare) l'accesso del piccolo risparmiatore alle versioni più complesse. È questo l'obiettivo del l'Esma (European Securities and Market Authority), l'organismo continentale di controllo. Secondo quanto risulta al «Sole 24 Ore», l'Authority ha infatti già pronta una bozza preliminare di nuove regole da mettere in consultazione sul mercato. L'obiettivo è di porre un argine e di regolamentare meglio un mercato che in Europa ormai vale 318 miliardi di dollari e che ha già destato l'allarme del Financial Stability Board presieduto da Mario Draghi. Argine che potrebbe anche spingersi fino allo stop – almeno parziale e limitato alle versioni più "hard" di Etf – per i risparmiatori. Continua a leggere sul IlSole24Ore

ETF col paracadute

La recente correzione degli indici di borsa e le modeste previsioni di crescita per il 2010 rendono gli investitori incerti sui destini dei mercati azionari. Anche se i listini chiuderanno il 2010 in rialzo, non mancheranno le sorprese. L’eccessivo ottimismo sui principali indicatori macroeconomici potrebbe infatti innescare delle correzioni, seppur di breve durata. Quindi sarebbe opportuno investire sì nei mercati azionari, ma con cautela, magari proteggendosi da eventuali temporanei ribassi. A questo scopo esistono tre fondi indice definibili come strutturati, emessi da Lyxor, che potrebbero adattarsi al clima d’incertezza. Si tratta di prodotti il cui prezzo incorpora l’indice azionario e il costo di un derivato che ha lo scopo di proteggere il titolo dai ribassi senza alcuna finalità speculativa. Continua a leggere.

Etf strutturati? Meglio starne alla larga

Sono finiti sotto accusa gli Etf che usano swap (operazioni che consistono nello scambio tra il rendimento del patrimonio investito e quello dell’indice), anziché investire nei titoli che compongono il paniere di riferimento, e tutti gli Etf “strutturati”, ossia quelli che impiegano strumenti derivati. L’accusa è di opacità ed è un’accusa pesante, dal momento che uno dei fattori di successo dei replicanti è proprio la trasparenza. A lanciare l’allarme lo scorso gennaio è stato Paul Justice, strategist di Morningstar (vedi l'articolo sul sito Morningstar.com ). A distanza di qualche mese gli ha fatto eco l’associazione di tutela degli investitori North America securities administration, che li ha inseriti in una sorta di lista nera degli strumenti finanziari, giustificando la decisione con il fatto che sono offerti agli investitori retail che potrebbero non essere pienamente consapevoli dei rischi che corrono. E in precedenza anche l’autorità di vigilanza su Wall Street, la Sec, ha ...

DB x-trackers: nuovo etf strutturato "ribassista"

Deutsche Bank sbarca sul mercato italiano di ETF e propone il primo ETF strutturato "short" che replica l'indice "Dow Jones EURO STOXX 50 SHORT" offrendo un rendimento inverso alla performance giornaliera dell' indice Dow Jones EURO STOXX 50 TR. Un indice viene definito "short" quando replica esattamente la performance di un tradizionale indice azionario ma in maniera inversa: questo significa che un decremento dell'indice di riferimento genera un incremento di pari valore dell'indice short e viceversa. In sostanza con questo ETF è possibile prendere posizione sul mercato scommettendo sul ribasso del mercato di riferimento, che per l'indice in questione è rappresentato dai 50 titoli più importanti della zona euro, escludendo quindi i titoli britannici e svizzeri: a fronte di un ribasso del mercato del 5%, il fondo registrerà un apprezzamento del 5%, e viceversa. Chiaramente questo tipo di ETF bene si presta per operazioni di costruzione...