di GLAUCO MAGGI |
NEW YORK - In cinque anni, dal settembre 2002 quando furono quotati i primi esemplari indicizzati al Dj Stoxx 50 e al Dj Eurostoxx 50, ad oggi, il fenomeno degli Etf (Exchange Traded Funds, fondi a gestione passiva trattati come azioni in Borsa) è nella crescita esponenziale dei prodotti, del numero di scambi e del patrimonio. Un boom nella totale assenza di operatori italiani tra gli emittenti. Quanti sono Erano 8 nel 2002 e 201 a fine novembre 2007: erano 13 nel 2003, 20 nel 2004, 30 nel 2005, 87 nel 2006. Nel tempo, dai primi Etf «classici» europei, il sistema degli azionari si è allargato a tutte le altre categorie, al punto che oggi si contano 35 Etf in azioni di tutti i principali mercati sviluppati (da piazza Affari agli Usa, alla Gran Bretagna, alla Svizzera e alla Germania), 29 in azioni dei mercati emergenti (Cina, Giappone, India i più gettonati), 29 in azioni su indici settoriali, 13 in azioni raggruppate per stili di gestione (growth, value, small cap, mid cap e select dividend), 6 cosiddetti fondamentali, gli ultimi arrivati, 7 strutturati (con effetto leva o con altri derivati) e 10 altri vari, legati a commodities, ad azioni immobiliari, a società di private equity. Da un paio d’anni anche la famiglia degli obbligazionari ha preso però quota, salendo a 35, per lo più in titoli di stato in euro a reddito fisso su tutte le scadenze, ma con presenza di Etf monetari, o legati ai titoli indicizzati, ai corporate bond, e con qualche Etf in dollari. I contratti La media giornaliera è stata inferiore a 500 fino al 2003, per toccare i mille a fine 2004. A fine 2005 era tra i 2000 e i 2500, per balzare tra i 4000 e i 4500 nella primavera del 2006. Dopo una caduta sotto i 2000 nel settembre di un anno fa, nel semestre successivo c’è stata una impennata: 6500, forse 7000 a inizio di quest’anno, e con un successivo assestamento tra i 4000 e i 5000 contratti fino ad ottobre, quando è stato raggiunto il massimo storico di 8.247 scambi, una crescita del 182% sull’anno precedente. La media dell’anno in corso è di 5.392 contratti quotidiani. Turnover La media giornaliera di scambi in milioni di euro è ai suoi massimi nella prima metà di novembre 2007, con 172,6 milioni di euro. In ottobre è stata di 142,9 milioni, con un incremento del 98% sull'anno prima. Il volume degli scambi si era mantenuto sempre sotto i 100 milioni fino ad un anno fa, e fino a inizio del 2006 era stato sotto i 40. Patrimonio L’Aum (Asset under management), cioè i titoli dei portafogli degli Etf sono saliti dai 531 milioni di fine dicembre 2003 ai 10.107 milioni di fine ottobre 2007. Il progresso è stato costante: 1640 a fine 2004, 3982 a fine 2005, 7631 a fine 2006. Per categorie, il 40% è in Etf di azioni di Paesi sviluppati, il 25% in mercati emergenti, il 20% in bond. Protagonisti Gli Etf sono un affare straniero. Si può chiamarla occupazione dei concorrenti esteri o abdicazione delle banche italiane, ma la realtà è questa: gli emittenti sono solo Lyxor-Societe Generale (66 Etf), iShares-Barclays Global Investors (41), db-trackers-Deutsche Bank (41), EasyEtf -Axa/Bnp Paribas (7), Spdr e Beta- Credit Agricole (5), PowerShares-Invesco (3) e JPmorgan (1). Le novità La creatività dei promotori ha indotto la Borsa, dall’aprile scorso, a creare il mercato Etf Plus. Nel segmento a trovano posto gli azionari e obbligazionari (157 al 26 novembre), nel b gli strutturati (7), nel c gli Etc, o Exchange Traded in Commodities (37), la variante dedicata alle materie prime. 3/12/2007 |
Il successo degli ETF è stato innanzitutto dovuto alla loro semplicità e al loro basso costo. Ma ormai il mercato italiano di ETF, prima composto da semplici fondi passivi di noti indici di borsa, si è riempito di ETF sempre più complessi e con meccanismi di regolazione via via più opachi. Il commissario della Consob Vittorio Conti arriva perfino a consigliare di vietare alcuni ETF giacché "la mutazione genetica che è avvenuta in questi anni ha fatto degli Etf prodotti complessi e con influenze potenziali sulla stabilità dei mercati" Continua a leggere
Commenti