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Visualizzazione dei post da 2008

Era meglio il fisso o il variabile?

Il Sole24Ore celebra il tasso fisso vincitore - e miglior scelta - per il 2008 rispetto al tasso variabile. Ma con questi tassi in discesa, siamo sicuri che è una scelta vincente? Peraltro lo stesso Sole24Ore smentisce in parte se stesso in questo articolo.

Liquidità: una alternativa al BOT e ai conti liquidità

Restare liquidi con gli Etf di Invesco PowerShares Diversificazione, sicurezza, costi contenuti: nei periodi di incertezza, gli Etf monetari sono una valida alternativa ai Bot. Ma non sono tutti uguali… In periodi di elevata volatilità dei mercati come l’attuale, è giusto, oltre che naturale, che i risparmiatori si rivolgano a prodotti “cash”: strumenti di liquidità che consentono di non esporre il proprio capitale a eccessivi forti movimenti di capitale, offrendo al tempo stesso un certo rendimento. L’elevato bisogno di sicurezza, poi, porta a preferire le emissioni ad alto rating, e in primo luogo quelle governative. Le fortissime richieste di Bot, nel corso delle ultime aste dei titoli di Stato, lo confermano. In un panorama d’incertezza come questo è importante riuscire a orientare correttamente i propri investimenti. Avere la possib

Il primo ETF "Africano"

Nel bel mezzo di questa tempesta finanziaria sbarca su Borsa Italiana il primo ETF legato ad un indice (SGI PAN AFRICA) che rappresenta titoli quotati su mercati africani e/o di società che svolgono in via principale attività in Africa. Le commissioni di questo nuovo ETF sono dello 0,85% annue e i dividenti vengono distrubuiti annualmente a settembre. Altre informazioni sul sito della Borsa Italiana.

ETC E CERTIFICATES : ATTENZIONE AL RISCHIO EMITTENTE

Mercato Libero ci consiglia di non mettere ETC e CERTIFICATES nei nostri portafogli perché esiste il rischio emittente. E in questo periodo di gravi instabilità nelle borse e di crisi del mercato del credito forse è consigliabile limitare l'uso di questi strumenti. Il problema, invece, non esiste per gli EFT. Fonte: http://ilpunto-borsainvestimenti.blogspot.com/2008/09/massima-allerta.html

ETF e gli errori di valutazione

Fonte: http://new.bluerating.com/prodotti/100-labc-degli-etf/1137-minicorso-sugli-etf-gli-errori-di-valutazione.html di Marco Ciatto Gli ETF possono essere illiquidi. Uno di questi malintesi è il fatto che alcuni dei molti ETF specialistici, quali i settoriali, sono o possono essere illiquidi. Eppure, gli ETF sono tra i prodotti più liquidi trattati in Borsa. Sembra che molti investitori confondano la liquidità di un ETF con il suo turnover. È importante che comprendano che la liquidità di un ETF è strettamente legata ai componenti dell’indice sottostante, non al volume giornaliero di scambi. Gli ETF sono “derivati”, nel solo mero senso della parola, in quanto il loro valore deriva da quello dei suoi costituenti, ovvero, dall’indice di riferimento. È quindi sempre possibile ottenere una gran quantità di proposte in continua, anche per specifici ETF settoriali. Continua a leggere

Risparmio: le mosse per battere l'inflazione

Inflazione sempre più in alto (il 4,1% rilevata a Luglio). Borse in crisi. Volume delle vendite al dettaglio in diminuzione. Come battere il carovita? All'ultima asta i bot rendono il 3,94%. I conti di liquidità, a parte IWBank con IWPower 180 Turbo che rende il 4,25%, stanno sotto l'inflazione. Gli ETF legati all'inflazione reggono il passo, gli altri legati ad obbligazioni no. Che fare? Tutti i dettagli ce li spiega Gianfranco Ursino in questo articolo del Sole24Ore.

Sorprese dal Sol Levante?

In molti lo vedono come un listino che ha la capacità di sovraperformare i listini di tutto il globo. Complice anche una ormai cronica situazione di insipidità direzionale. Da anni il Sol levante è “calante”: chi ha investito sul Giappone è in minusvalenza cronica, ancor più se, come la maggior parte dei risparmiatori, ha investito senza la copertura del cambio. Però secondo molti il Giappone ha le carte in regola per essere la sorpresa. E a portare la sorpresa non sarebbe solo, quindi, un eventuale performance dell’indice Nikkey o Topix, ma anche un’importante rivalutazione valutaria. Continua a leggere NOTA: Ricordiamo che sul Giappone abbiamo 4 etf quotati a Milano (i cui rendimenti nell'ultimo anno ammontano a circa il -27%): MSCI Japan-IS (IJPN.MI) Japan Topix-LX (JPN.MI) MSCI Japan TRN-DB (XMJP.MI) FTSE RAFI Japan-LX (RJPN.MI)

Pronti a ributtarsi nel Dow, ma con un Etf?

di Marco Caprotti - Morningstar E’ arrivato il momento di rituffarsi nel Dow Jones? La domanda viene ripetuta nelle sale operative ogni volta che l’occhio cade sul grafico dell’indice principale di Wall Street. Da inizio anno il paniere (calcolato in euro) ha perso circa il 20%. Per alcuni analisti ce n’è abbastanza per iniziare a fare acquisti mirati sulle società presenti sul benchmark. “Secondo noi questo mercato è sottovalutato. Soprattutto i titoli delle blue chips”, spiega Jeffrey Ptak, responsabile dell’analisi sugli Exchange Traded Funds di Morningstar. “Per questo motivo consigliamo di acquistare Etf che investono sulle aziende più grandi del Dow”. In Borsa italiana c’è un solo Etf disponibile per fare questo tipo di strategia: il Dow Jones Industrial Average Master Unit. Continua a leggere.

Che tipo di investitore sei? Una mini guida semplice semplice

Metro pubblica sul suo sito online una mini guida per neofiti della finanza. I mercati finanziari sono una prateria sempre più larga e più impegnativa. Crescono le possibilità di diversificare gli investimenti ma salgono anche i rischi che provengono da un mercato globalizzato. Il caso dei mutui subprime americani ce lo insegna. Quindi occorre avvicinarsi alla Borsa con prudenza e conoscenza . E con la consapevolezza degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Le somme da destinare alla speculazione dei mercati dipendono molto dall'età e dalla psicologia personale. E' importante dunque sapere che tipo di investitore siete? Continua a leggere

ETF sempre più usati negli asset allocation istituzionali

MILANO, 5 maggio (Reuters) - Oltre metà degli investitori istituzionali italiani ha imparato a usare gli ETF (Exchange traded funds) come strumento di asset allocation. Una scelta strategica in linea con la media d'Europa ma ancora lontana dalle percentuali assai più spinte di mercati come Svizzera, Olanda e Gran Bretagna, tutte tra 65% e 75%. Lo dice un sondaggio che iShares, il brand leader con cui Barclays Global Investors opera nel settore, ha condotto tra oltre 750 investitori istituzionali e "High Net Worth" del vecchio continente - inclusi trustee di fondi pensione, gestori hedge e trader - in GB, Svizzera, Olanda, Germania, Francia e Italia. continua a leggere..

L'Etf Deutsche Bank (etfdb) db x-tracker Eonia

Cosa ne pensa l'ADUC dell'ETF db x-tracker EONIA ? Ecco la risposta che potete leggere anche qui . La sigla EONIA sta per Euro Over Night Index Average. Per farla molto semplice e' una sorta di Euribor ad un giorno. Proprio non comprendiamo, quindi, il senso di uno strumento del genere. Perche' andare a comprare uno strumento (fra l'altro recente e su una borsa straniera pagando comunque commissioni da azionario) che rende il tasso eonia meno lo 0,15% quando si possono comprare semplicissime obbligazioni che rendo come il tasso euribor piu' qualcosa? Il problema dei sub-prime, qui, non c'entra proprio niente. E' lo strumento in se che ci sembra sconsigliabile. E' l'ennesima prova del fatto che ETF non e' sinonimo di buon investimento. Gli ETF sono strumenti, in genere, efficienti, ma e' fondamentale valutare in cosa investono e valutarne i rischi e - talvolta - le opportunita' in base alle alternative. In questo caso, un semplicissimo

Intermarketandmore: La fiscalità degli ETF

di Dream Theater http://intermarketandmore.investireoggi.it/focus-la-fiscalita-degli-etf-660.html Spesso e volentieri mi capita di parlare con persone che giornalmente operano con gli ETF ma che poi, quando vendono in utile, si trovano delle brutte o , se preferite, strane sorprese in ambito di capital gain. Credo sia cosa gradita ai lettori di questo mio quaderno di appunti, fare un po’ di luce su questa problematica. Penso possa servire a voi ma anche a me, visto che non è proprio semplicissimo. Ecco quindi come funziona la faccenda. Prendendo spunto dal sito www.borsaitalia.it , un prezioso contenitore di informazioni, ho estrapolato queste nozioni. Tanto per cominciare, gli ETF possono maturare sia redditi “ divers i” che redditi “ di capitale “. I guadagni/perdite dovuti alla negoziazione di azioni si definiscono REDDITI DIVERSI (alias “plusvalenze” / “minusvalenze”). I dividendi staccati dalle azioni stesse invece sono classificati all’interno dei REDDITI DI CAPITALE. La norm

FT: «Il Tesoro avrà difficoltà nel collocare i nuovi Bot»

Seppure non prettamente in tema ETF è interessante quest'articolo sui BOT italiani nelle prossime aste. ROMA 20 marzo 2008 - Dopo quanto successo la scorsa settimana quando per la prima volta dall'ottobre 1999 un'asta per i Bot è andata parzialmente scoperta ora c'è chi prospetta che per il Tesoro potrebbe presentarsi una «temporanea difficoltà» nel collocamento di 50 miliardi di euro di nuovi titoli pubblici a causa delle tensioni sui mercati internazionali. Lo riporta il quotidiano economico britannico Financial Times aggiungendo che il Tesoro italiano è fiducioso per le prossime emissioni dei titoli di stato. DEBITO PUBBLICO - Il governo di centro-sinistra ha avuto successo nel tagliare l'enorme debito pubblico italiano al 103% del pil, il più alto dell'Eurozona, ma deve ancora pagare 70 miliardi di euro all'anno di cedole, ricorda il quotidiano britannico. Un'asta a breve termine del Tesoro è andata parzialmente deserta la scorsa settimana, ed è stat

Etf in evoluzione. Sono sempre la soluzione?

Ormai di ETF ce ne sono a bizzeffe. Con gli ETF si può investire dappertutto: sugli indici, sui settori, sulle aree geografiche, addirittura utilizzando particolari stili di gestione (ad esempio value o growth). Su questo aspetto e su altri vi invito ad andare a vedere i post dedicati CLICCANDO QUI . Non possiamo certo dimenticare alcuni ETF veramente particolari, quali ad esempio quelli short (a questo proposito, vorrei ricordare la nascita del primo ETF short sul nostro listino, creato da Société Générale, di cui uno addirittura con LEVA 2. O addirittura i prodotti Leveraged che producono guadagni sulla volatilità e quindi sia al ribasso che al rialzo. Come potete quindi capire, ce n’è veramente per tutti i gusti. Però, come in tutte le cose, anche per gli ETF è stato fiutato il business. A scapito degli investitori. Continua a leggere

Tfr e fondi pensioni integrativi: cresce l'iscrizione soprattutto del Fondo Cometa, Fonchim e Fonte

Il tasso di adesione ai fondi negoziali, aperti e polizze previdenziali passa dal 20,7 per cento nel 2006 al 29,9 per cento a fine 2007. La quota scende al 24,6 per cento in riferimento ai fondi autorizzati successivamente al 2006 (riforma Amato e Dini). L’aumento delle preferenze per la previdenza complementare riguarda tutte le tipologie di fondi che hanno registrato un aumento del 42% con 4,6 milioni di euro rispetto ai 3,2 di fine 2006. Più sostenuto l’incremento delle adesioni dei lavoratori dipendenti del settore privato, titolari del trattamento di fine rapporto, che ha raggiunto un livello di circa il 70%. Di rilievo l’aumento delle adesioni ai fondi negoziali che sono passate da 1,2 a milioni con un incremento pari al 64%, dovuto in gran parte all’azione svolta dalle forze sociali e dalla campagna d’informazione istituzionale. A registrare un significativo aumento di adesioni il Fondo Cometa, il fondo pensione complementare dei metalmeccanici, che conta al suo attivo 476mila i

Il successo moltiplica gli Etf: scambi per 31,8 miliardi di euro

Nonostante sia stato un anno nero per le Borse, il 2007 ha fatto segnare gli ennesimi record per una categoria di strumenti finanziari quotati. Quasi incuranti delle difficoltà dei mercati, gli Exchange traded funds (Etf) hanno continuato ad aumentare la propria popolarità tra i risparmiatori. Proprio l'enorme successo di questi prodotti, che li ha trasformati in un must per i cataloghi delle società di gestione, sta creando però anche il rischio paradossale di una loro possibile involuzione. Nel 2007 il mercato ETFPlus di Borsa Italiana, lanciato il 2 aprile scorso per la negoziazione di Etf e di Etc (l'equivalente per le materie prime) ha fatto segnare scambi per 31,8 miliardi, mentre i contratti passati di mano sono stati 1,34 milioni. Per il sesto anno consecutivo la crescita è a due cifre (+82,4% in valore, +72,7% i contratti). In aumento del 31,8% anche le masse amministrate, a 10,1 miliardi. Cifre ancora limitate, ma occorre considerare che gli Etf sono trattati a Piazza

Covip: indicazioni a fondi per stima pensione complementare

Roma, 7 feb. (Apcom) - Per favorire la conoscenza degli strumenti previdenziali, la Covip ha previsto che i fondi pensione mettano a disposizione degli iscritti il Progetto esemplificativo "Stima della pensione complementare". Lo comunica la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, spiegando che il Progetto è uno strumento che "consente di stimare l'evoluzione della posizione individuale e la pensione attesa". Uno strumento che si aggiunge "alle soluzioni già introdotte dall'Autorità di vigilanza per favorire la trasparenza del sistema e accrescere la consapevolezza nelle scelte relative alla partecipazione ai fondi pensione". Chi si iscrive a un fondo pensione - sottolinea la Covip - al momento dell'iscrizione riceverà, insieme alla Nota informativa, una stima standardizzata della pensione complementare, elaborata sulla base delle indicazioni fornite dalla Covip, con riguardo a figure-tipo differenziate per età, sesso e livello di contri

Fondi italiani, crisi da 10 mld. Riscatti record a gennaio

di Vitaliano D'Angerio e Gianfranco Ursino ( fonte ) È di oltre 10 miliardi il rosso dei fondi italiani nel solo mese di gennaio. Una ecatombe che resterà negli annali dell'industria del risparmio gestito tricolore. In attesa di alzare il velo sui dati ufficiali di Assogestioni, che saranno diffusi martedì 5 febbraio, «Il Sole-24 Ore» ha raccolto le prime indiscrezioni sul dato di raccolta netta che l'industria ha registrato da inizio anno. Dopo aver archiviato il 2007 con un tonfo di 53 miliardi di euro, il nuovo anno inizia quindi sotto pessimi auspici per i gestori. In un contesto di per sé negativo per il settore, le cui origini possono essere ritrovate in alcune debolezze strutturali del sistema finanziario italiano, è giunto il colpo di mannaia dei ribassi borsistici che hanno caratterizzato fin qui il 2008. Era da tempo che non si verificava un gennaio così terribile per i listini. Di solito l'inizio dell'anno è un periodo tranquillo, commentano i gestori. St

Fondi: solo il 2% batte il benchmark nell'arco di cinque anni

di Antonella Olivieri ( fonte ) Nel 2006, secondo l'analisi dell'ufficio studi di Mediobanca, solo il 14% dei fondi comuni italiani ha battuto il benchmark, cioè il parametro di riferimento che i gestori scelgono per misurare le proprie performance con l'implicita promessa di riuscire a fare meglio. Ma se il 14% vi sembra poco, andate a guardare l'ultima aggiunta all'elaborato di Piazzetta Cuccia. E scoprirete che man mano che si allunga il periodo di osservazione, diminuisce la percentuale di fondi che riesce a restare a galla. Così, allargando l'orizzonte agli ultimi due anni (2005-2006), i prodotti del risparmio gestito che sono stati in grado di battere il benchmark scendono al 5%, nell'ultimo quadriennio al 3% e solo il 2% del sistema è riuscito a vincere costantemente la sfida nel corso degli ultimi cinque anni. Altra benzina sul fuoco nella polemica che contrappone i fondi comuni all'ufficio studi di Mediobanca, che da qualche anno si è messo a ra