Passa ai contenuti principali

Post

La crisi greca spinge gli ETF obbligazionari più affidabili

Il perpetrarsi della crisi greca e le ripercussioni sulle borse europee ha indotto molti investitori a indirizzarsi verso prodotti più affidabili e sicuri. In evidenza l'ETF obbligazionario "Lyxor Etf EuroMTS AAA Government Bond", che permette di investire esclusivamente in quei titoli di stato dell'area Euro che hanno ricevuto il massimo livello di affidabilità (AAA) da tutte le tre società di rating internazionali: Moody's, S&P, Fitch. Questo fondo ha visto crescere il proprio patrimonio di oltre 80 milioni di euro nel giro di pochi giorni.

Ci hanno scippato il TFR?

Nell’ambito della legge finanziaria, votata in seconda lettura dalla Camera, il Governo ha inserito una norma che consente di usare le risorse del Fondo Tesoro, gestito dall’Inps, per finanziare il patto per la salute stipulato con le Regioni. Ciò ha suscitato delle critiche strumentali da parte delle opposizioni con l’accusa rivolta all’esecutivo di mettere a rischio il tfr dei lavoratori. Come stanno invece le cose? Continua a leggere su libertiamo.it

ETF col paracadute

La recente correzione degli indici di borsa e le modeste previsioni di crescita per il 2010 rendono gli investitori incerti sui destini dei mercati azionari. Anche se i listini chiuderanno il 2010 in rialzo, non mancheranno le sorprese. L’eccessivo ottimismo sui principali indicatori macroeconomici potrebbe infatti innescare delle correzioni, seppur di breve durata. Quindi sarebbe opportuno investire sì nei mercati azionari, ma con cautela, magari proteggendosi da eventuali temporanei ribassi. A questo scopo esistono tre fondi indice definibili come strutturati, emessi da Lyxor, che potrebbero adattarsi al clima d’incertezza. Si tratta di prodotti il cui prezzo incorpora l’indice azionario e il costo di un derivato che ha lo scopo di proteggere il titolo dai ribassi senza alcuna finalità speculativa. Continua a leggere.

Portafoglio ETF bilanciato ADUC30

da investire.aduc.it di Alessandro Pedone Alcuni lettori ci hanno chiesto aggiornamenti su un articolo che pubblicammo a Gennaio del 2008 dal titolo " Fare meglio (anche MOLTO meglio) del risparmio gestito e' piu' semplice di quello che si pensa " In quell'articolo evidenziavo come seguendo il decalogo per investitori finanziari non esperti si riesca con estrema semplicità a fare meglio (anche molto meglio) della media dei fondi comuni d'investimento (i quali sono, a loro volta, "il meglio"... si fa per dire... di ciò che offre l'industria del risparmio gestito). Quell'articolo si concludeva con un esempio di portafoglio semplicissimo, composto da due soli titoli: un CCT ed un ETF azionario scelto essenzialmente per la sua ampia diversificazione. Continua a leggere.

Etf strutturati? Meglio starne alla larga

Sono finiti sotto accusa gli Etf che usano swap (operazioni che consistono nello scambio tra il rendimento del patrimonio investito e quello dell’indice), anziché investire nei titoli che compongono il paniere di riferimento, e tutti gli Etf “strutturati”, ossia quelli che impiegano strumenti derivati. L’accusa è di opacità ed è un’accusa pesante, dal momento che uno dei fattori di successo dei replicanti è proprio la trasparenza. A lanciare l’allarme lo scorso gennaio è stato Paul Justice, strategist di Morningstar (vedi l'articolo sul sito Morningstar.com ). A distanza di qualche mese gli ha fatto eco l’associazione di tutela degli investitori North America securities administration, che li ha inseriti in una sorta di lista nera degli strumenti finanziari, giustificando la decisione con il fatto che sono offerti agli investitori retail che potrebbero non essere pienamente consapevoli dei rischi che corrono. E in precedenza anche l’autorità di vigilanza su Wall Street, la Sec, ha ...

ETF USA a bassa emissione di CO2

Il tema degli investimenti sostenibili, nello specifico dell'abbassamento delle emissioni di carbonio, è caro non solo ai leader del G8, ma anche agli emittenti di Etf, grazie alla crescente disponibilità di indici focalizzati sulle aziende che si dimostrano più rispettose dell'ambiente. Deutsche Bank è il secondo gestore, dopo Bnp Paribas, ad aver lanciato un Etf legato a un sì fatto benchmark, nella seconda decade di luglio: il db x-trackers S&P U.S. Carbon Efficient Etf (Isin: Lu0411076002). Il fondo, armonizzato Ucits III, ha un costo totale annuo dello 0,50% e capitalizza i dividendi. È quotato in euro nella Borsa tedesca (con codice Xgrc), in sterline e in dollari nella Borsa di Londra (i rispettivi codici di negoziazione sono Xgrc e Xgrd). L'indice di riferimento S&P U.S. Carbon Efficient (Spgrcuut) è calcolato in dollari e sviluppato da Standard & Poor's, che si avvale di una metodologia proprietaria di Trucost Plc per la selezione dei suoi component...